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DISSOLVENZA AL NERO

DAVIDE FERRARIO

Romanzo - 1994 Longanesi, riedizione Frassinelli (2014)

Uscito nel 1994 e vincitore del Premio Hemingway, tradotto in francese, inglese, tedesco, portoghese, greco, diventato un film in inglese da 16 milioni di dollari di imminente uscita, interpretato da Danny Huston, Paz Vega, Christopher Walken per la regia di Oliver Parker, DISSOLVENZA AL NERO è un noir originale e imprevedibile.

Protagonista d'eccezione è Orson Welles, che arriva in Italia nel 1947 per girare CAGLIOSTRO, l'antesignano delle produzioni americane a Cinecittà che avrebbero dato il via alla "Dolce Vita". Orson, fresco di divorzio da Rita Hayworth, si ritrova coinvolto come testimone nella morte di una comparsa e decide di assumere un investigatore italiano per scoprire la verità. Intanto, si innamora di Lea Padovani e intorno a lui l'Italia del dopoguerra si prepara alle elezioni del 18 aprile 1948, in mezzo a scandali e manifestazioni di piazza...

 

Il romanzo di Ferrario è un vero Chandler all’italiana, un intricato mosaico che scava dentro vite pubbliche e fatti privati per portare alla luce vicende imprevedibili (IL CORRIERE DELLA SERA)

DISSOLVENZA AL NERO è scritto con perizia e funziona come una perfetta macchina da suspence: una detective story inimitabile e singolare (IL GIORNALE)

Una ricostruzione storica appassionata e impeccabile per un romanzo che mescola i codici del genere a una originale prospettiva sul nostro passato (PINO CACUCCI)

Ci muoviamo tra fantasmi, finzioni, fatti reali, uomini noti e gente senza nome. Un puzzle intrigante e indimenticabile (LA REPUBBLICA)

Mescolando realtà e finzione, questo thriller rimbalza da una peripezia all’altra. Un cocktail davvero romanzesco (LE FIGARO)

Citizen Kane eroe di un giallo? L’idea è sensazionale, la messa in scena abile e piena di sorprese (OPTIMUM, Francia)

"Roma, novembre 1947. Un aereo atterra sulla pista di Ciampino. A bordo c'è Orson Welles, un genio del cinema, che si appresta in termini più modesti, a interpretare il ruolo del leggendario Cagliostro nella prima grande produzione realizzata dagli americani in Italia nel dopoguerra. Welles è in fuga da molte cose: dai creditori, dai maccartisti, dall'odio dell'establishment hollywoodiano, da una vita sentimentale piena di delusioni, compreso il recente divorzio da Rita Hayworth. Ma subito lo attendono altri guai: la morte accidentale di una comparsa durante le prime riprese lo catapulta in una ragnatela di delitti e di intrighi in cui - proprio lui che ha il culto delle illusioni - non riesce più a distinguere la realtà dal sogno, la verità dalla menzogna. La scena, in quel torpido inverno romano, in una Venezia incantata e segreta, nella pineta maledetta di Tombolo, in giro per un'Italia sospesa tra vecchio e nuovo, si popola di prelati corrotti, di morfinomani iscritti al pci, di dive decadute, di gangster pittoreschi, di milionari ambigui, di investigatori problematici, di poliziotti trucidi, di spie di ogni genere. Ad anonimi interlocutori, complici o avversari, si accompagnano nella finzione personaggi ben noti per altri meriti o demeriti: da Lucky Luciano a Palmiro Togliatti, da Federico Fellini a Giulio Andreotti, e soprattutto lei, l'amore eternamente rincorso e rimandato, l'attrice Lea Padovani. A mezza via tra una perfetta atmosfera da noir e una sorprendente ricostruzione storica, tra uno scatenato feuilleton e una malinconica riflessione sull'esistenza e sull'arte, Dissolvenza al nero - un titolo che strizza l'occhio al cinema, al "genere", ma possiede anche una valenza metaforica - inanella un colpo di scena dietro l'altro sino all'imprevedibile conclusione che si svolge all'ombra delle fatali elezioni del 18 aprile 1948. Al lettore, oltre tutto, il divertente e appassionante compito di distinguere la verità dalla finzione o magari di coniugare la lezione del passato con quella del presente..."