NUOVO CINEMA PARALITICO
DAVIDE FERRARIO
Documentario - 2020 - 78'
Nuovo Cinema Paralitico nasce dalla collaborazione tra il regista Davide Ferrario e il poeta Franco Arminio, scrittore e poeta oltre che animatore di battaglie civili e 'paesologo', una delle voci più apprezzate della letteratura italiana contemporanea.
È un progetto crossmediale che cerca una strada per mettere in scena la realtà italiana. “Paralitico” non solo per fare affettuosamente il verso al film di Tornatore, ma perché fa della lentezza e dell’intensità dello sguardo la medicina per guarire almeno in parte dal sensazionalismo e dalla dittatura dell’attualità che è oggi la regola della comunicazione.
Nuovo Cinema Paralitico è una collezione di oltre 100 microepisodi, di una durata massima di 2’, girati in tutta Italia, in cui gli autori cercano una sorta di poesia involontaria nelle cose quotidiane, oppure la provocano con l’intervento diretto di Franco Arminio o con i suoi versi, molti dei quali inediti.
L’idea è di guardare un luogo italiano. Il paesaggio e le figure che vi si muovono dentro. Con affetto, partecipazione, ironia.
Un muro, un campo di grano, una saracinesca, una villetta, un camion che passa, uno straniero che cammina. Un film sulla vita ordinaria. Momenti singoli, spaiati.
Filmare l’Italia tenendo come punto fermo la geografia, filmare un luogo come luogo del mondo, ma non per fare un documentario: filmare la forma delle cose e quello che ci passa dentro. Si può filmare il folto e il vuoto, ma sempre con uno sguardo attento a cogliere l’intensità dell’ordinario, la fortuna che abbiamo di poter guardare. E questo avviene più facilmente lontano dai centri urbani, dal rumore delle metropoli.
“Elegante, raffinata levità espressiva”
Il Corriere della Sera
“Staticità e ironia… tra paesaggi incantevoli o assurdi”
Il Manifesto
“Ferrario e Arminio cercano e trovano la poesia nei luoghi”
Quinlan.it
“Solo il cinema può trasformare in spettacolare l’apparentemente banale”
Duels.it
“Ferrario racconta il paradiso dello spontaneo in Italia”
Ansa
“Un mosaico di piccoli corti in giro per l’Italia… nel segno della poesia”
La Gazzetta del Mezzogiorno
“Ferrario non si è mai sottratto all’originalità della sperimentazione”
My Movies.it
“Un film sulla fragilità che ci circonda, sulla fragilità e la bellezza che attraversano i luoghi e le persone che li abitano”
Doppiozero
“La cinepresa, come l’ha utilizzata Ferrario, ci rivela il non visto, la meraviglia delle piccole cose che ogni giorno accadono intorno a noi”
Gabriele Ferraris